sono un po’ ingenua ma.

Sono un po’ ingenua ma non sono stupida. Le cose non sono tutte belle, lo so bene. Ho dovuto imparare presto a distinguere tra i problemi grandi e quelli piccoli e ad essere grata quando non ce n’è nemmeno uno della prima categoria all’orizzonte. La mia salvezza: scoprire che la gratitudine è l’arma più potente. E poi ho smesso di scrivere quando le cose vanno male. Un tempo era una catarsi, scrivevo e intanto piangevo tutte le lacrime, facevo in modo che i miei pensieri prendessero fuoco e si riducessero in cenere. Non restava nulla di quella parole, morte e sepolte chissà dove.

La storia che non conoscevo di David Bowie mi ha fatto sentire strana, come se avessi mancato un’occasione. Quante cose ho perso prima di nascere e quanta vita serve per leggerle, sentirle, vederle tutte. Mio fratello si è svegliato una mattina con la varicella e io e la mamma ne abbiamo approfittato. Coccolarlo finché ce lo permetterà e fare in modo che ce lo permetta ancora a lungo. Ci siamo sfondati di tornei di Mario Kart, dopo anni che non lo toccavamo. Abbiamo dormito fino a tardi. Ci facciamo gli stessi stupidi dispetti dell’anno scorso.

La primavera è dietro l’angolo e sarà per forza piena di cose belle: cose belle. Le mie amiche si sposano a distanza di poche settimane l’una dall’altra e io ho voglia di festeggiarle sin da ora. Nel frattempo studio storia greca. Gira voce che mi iscriverò a patente, dopo l’esame. Avete vinto voi. Le persone che mi circondano iniziano a conoscermi più di quanto mi piaccia credere. In realtà è rassicurante. La realtà, appunto, che supera la fantasia sempre. Basta lasciare alle cose il tempo di fare il loro corso: le cose. E tu se vuoi passa pure come una cometa. Andresti bene anche così. Figurati che il ricordo dell’ultima che ho visto – una ventina di anni fa, mica ieri – me lo porto ancora dietro. Mi piacciono le stelle comete.

Lascia un commento